RECENSIONI MOTORI
MINIPLANE
(Articolo pubblicato su Delta&Parapendio n. 168, luglio 2006)
I motori di Diego Cecchetto sono diffusi in tutto il mondo
essenzialmente per due ragioni. Per prima cosa, essi hanno letteralmente fatto
scuola: piccola cilindrata, raffreddamento forzato, elica di grande diametro,
frizione centrifuga e riduttore meccanico, sono le caratteristiche vincenti che
hanno dato vita a un caratteristico filone o scuola di pensiero nel paramotore
mondiale, e che in taluni casi ha originato veri e propri cloni. L'altra
ragione, non meno importante, é che fin dalla loro comparsa fanno man bassa di
vittorie nelle competizioni nazionali ed internazionali.
Per quale motivo questo avvenga, é presto detto: innanzitutto consumano poco,
spingono bene e sono dotati inoltre di un collaudatissimo gruppo termico capace
di resistere a qualche strapazzatina in più.
Prenderemo in esame in questa sede il Top80 montato nel telaio col quale é stato
concepito, ovverosia lo stesso Per il Volo MINIPLANE, originale ed efficacissimo
mezzo oramai divenuto un classico italiano, e dove forse questo propulsore
riesce ad esprimere al meglio le proprie potenzialità. Sebbene appunto sia un
mezzo già piuttosto conosciuto, é anche vero che il MINIPLANE é più che mai un
prodotto in costante evoluzione. Questa ultima versione infatti, riserva delle
piacevoli sorprese che si affiancano alle già menzionate ed apprezzate
caratteristiche.
Si tende a definire il MINIPLANE come un mezzo essenziale, quasi spartano.
Questo punto di vista mi trova in disaccordo. Il fatto che sia esteticamente
pulito (e aerodinamico) e indubbiamente molto leggero, non significa infatti che
manchi di alcunché. Il Top80 prevede frizione, raffreddamento forzato e
riduttore meccanico. Per questo é da considerarsi tra i più complessi propulsori
sul mercato. Monocilindrico due tempi di 80 cc (alesaggio 47,7 - corsa 44)
ammissione a pacco lamellare e carburatore a membrana Walbro WG8, prevede un
solo spillo di regolazione della carburazione che interviene sui regimi
medio-bassi. L'avviamento é manuale.
Per contro, il telaio adotta la filosofia opposta, e quanto é ritenuto inutile
sul MINIPLANE é assente: una gabbia molto rigida e protettiva per esempio, visto
che c'è la frizione, e finanche alcuni particolari come la pompetta di carico
del circuito carburante o le fibbie di regolazione dell'altezza e della
profondità della seduta. Ciò che non c'è non si rompe e non pesa... E' una
scelta chiara, che rispecchia la personalità del costruttore. Vedete voi se
condividerla o meno.
Particolarissimo il sistema di costruzione della gabbia: alla struttura portante
in ergal verniciato, si avvitano i bellissimi raggi conici pure in lega leggera.
Su questi raggi si tende e si incastra l'arco esterno in fibra di vetro,
composto da diverse sezioni che si infilano l'una nell'altra in modo molto
simile alla struttura delle tende da viaggio "igloo". Una tasca in tessuto
poliestere alla quale é cucita la rete di protezione ricopre il cerchio elastico
ed assicura la giusta tensione alla struttura. L'insieme appare leggero e pulito
e al tempo stesso molto resistente, capace di sopportare piccoli urti o
sollecitazioni senza graffi o deformazioni permanenti, ma risulta un poco
elastico e certamente non é progettato per contrastare la pressione dei cordini
senza flettere. Per questo é importante usare il MINIPLANE nella maniera
corretta: é sufficiente durante il gonfiaggio lasciare il motore al minimo per
mantenere l'elica ferma. Solo quando i cordini e le bretelle passano sulla
verticale, ed a schiena dritta, si agirà sulla manetta. Ad onor del vero,
moltissimi dei telai tradizionali in tubi saldati richiedono le stesse
accortezze.
Il montaggio/smontaggio della macchina può apparire un poco complesso le prime
volte, ma con un minimo di abitudine l'operazione risulta relativamente semplice
e si completa in tempi più che accettabili, come per la maggior parte dei telai
tradizionali. Esiste tra l'altro la possibilità di ripiegare la gabbia e
fissarla all'elica con dei velcri, in modo da ridurre il paramotore ad un
oggetto lungo e stretto da coricare in auto. Oppure si può smontare
completamente (tra l'altro il gruppo riduttore é trattenuto da due soli
bulloni), in tal caso l'ingombro del MINIPLANE é estremamente contenuto,
potendosi collocare anche in una apposita valigia.
Il nuovo serbatoio da 12 litri é molto bello e profilato aerodinamicamente, ed
assicura una autonomia elevatissima. E' assicurato tramite un semplice velcro e
perciò risulta facilmente amovibile per facilitare le operazioni di
rifornimento. La manetta del gas é stampata in plastica caricata, é molto bella,
pratica e leggerissima.
Le novità per il motore sono costituite dal riduttore (3,6:1) di nuova foggia in
bagno d'olio, che assicura una fluidità di funzionamento assoluta e non richiede
nessuna manutenzione (e finalmente non perde più lubrificante dallo sfiato), e
soprattutto dalla nuova marmitta a barilotto con corpo in alluminio che come
vedremo é responsabile di notevoli migliorie sul piano prestazionale e non solo.
L'aspetto del Top80 come sempre é piuttosto spartano e non bada certo alle
finiture, anche se migliorate rispetto al passato. Quello che interessa qui é la
sostanza e non l'apparenza.
L'esemplare in prova é corredato di una bellissima (e costosa) elica bipala in
fibra di carbonio da 125 cm, che ha il vantaggio di essere pressoché eterna (non
si deteriora a causa di usura da polvere, sabbia o erba) e perfettamente rigida,
stabile nel tempo, nonché divisibile in due parti per il trasporto. Lo
svantaggio a parte il costo é costituito dal fatto che, in caso di impatto con
qualche oggetto (ad esempio la gabbia stessa), essa difficilmente si rompe e di
fatto si trasforma in una lama affettatrice. L'aumento della spinta statica con
questa elica é valutabile in un 2-3% rispetto ad una pari diametro in legno.
Ho condotto dei test molto interessanti anche con elica da 130 cm in legno la
quale, sebbene sia un poco al limite rispetto al diametro esterno della gabbia,
rappresenta una scelta in taluni casi percorribile per i biposti o per i piloti
molto pesanti.
MISCELA
Non conviene utilizzare con questo propulsore elevate quantità di lubrificante,
che dovrà essere miscelato in misura dell'1,5% in volume in caso di olii "racing"
100% sintetici, fino ad un massimo del 2% per olii semisintetici normali, come
quelli per scooter.
AVVIAMENTO
Per caricare il circuito carburante nel caso sia vuoto (cosa facilmente
verificabile tramite i tubetti trasparenti) si dovrà mettere in pressione il
serbatoio semplicemente soffiando con energia nel condotto di sfiato, che é
prolungato fino alla parte alta del telaio. Mentre si soffia é necessario
premere delicatamente con un oggetto appuntito sulla membrana del carburatore.
Una volta affluita la miscela, si ruota completamente la levetta dell'arricchitore,
e dopo aver controllato che il gas sia al minimo, si tira con energia la
maniglia di avviamento, posta sulla parte alta del telaio e facilmente
raggiungibile sia a terra che in volo. Nonostante la cilindrata il Top80 é un
motorino abbastanza compresso e lanciare il pistone oltre il punto morto
superiore richiede una discreta forza. Il trucco sta nell'usare un colpo secco,
senza indugi, senza la necessità di accompagnare il motore per più di un giro,
basta un solo scoppio ben assestato. Con l'arricchitore inserito, il
monocilindrico borbotta qualche istante e si spegne. A questo punto potete
disinserire lo starter, e rilanciare il motore. Con un filino di gas parte
subito e tiene perfettamente il minimo anche da freddo. Conviene mantenere il
regime del minimo altuccio (3000 - 3100 rpm) altrimenti col passare del tempo e
l'aumentare delle temperature tende un poco ad ingrassare e calare. L'elica
rimane ferma é ciò é molto rassicurante per il principiante. Attenzione però che
ci troviamo comunque di fronte ad un propulsore acceso, collegato ad un'elica, e
questo non ci autorizza a distrazioni di sorta. Una volta constatato che va
regolarmente in moto, potremo spegnerlo e indossarlo, non essendo necessario
scaldare molto questo motore prima del decollo.
Per l'avviamento a caldo non c'é nulla da segnalare, magari é opportuno
solamente tenere allegretto il motore qualche secondo per "svegliarlo" ed
eliminare eventuali bolle d'aria formatesi nel circuito senza subire spegnimenti
accidentali.
Una volta imbragati, consiglio di riavviare il motore da seduti, prima di
alzarsi, in quanto la leva é più favorevole. Alzandovi attenzione a quello che
fate con la manetta.
SUL BANCO PROVA
La cosa che salta subito all'occhio é l'incredibile silenziosità della nuova
marmitta. La voce del motore si avverte appena, dando gas lo scappamento sibila
non lasciando trapelare gli scoppi di un motore alternativo. Peccato per il
ratare irregolare del motore ai bassi regimi, altrimenti l'illusione di un
propulsore a turbina sarebbe perfetta. L'innesto della frizione é dolce ed
avviene al regime giusto per questo motore (circa 3500 rpm). Aumentando i giri,
dopo due minuti di riscaldamento il dinamometro fa registrare il notevole dato
di 55 kg a 9500 giri circa, con elica da 125 cm in fibra, il che si commenta da
solo. Aumentando le temperature di esercizio, le spinte statiche massime si
stabilizzano su valori solo un pelino inferiori, attorno ai 54 kg.
Con la 130 in prova, le prestazioni migliorano ancora, fino a 57/58 kg, e
soprattutto il rendimento é più costante anche a caldo in volo essendo questa
un'elica meno caricata. Veramente ottimo.
SPINTA/PESO
Il MINIPLANE pesa a secco solamente 19,5 kg, il dato più basso fino ad oggi
registrato, e con simili valori di spinta il rapporto spinta/peso si colloca
attorno al valore di 2,75 con l'elica di serie da 125 cm in legno, 2,8 con elica
125 in fibra e ben 2,9 con la 130. Eccellente.
IN VOLO
Il decollo con il MINIPLANE é semplice essendo un mezzo molto leggero e ben
bilanciato sulle spalle. I tubi tronchi alla base del telaio hanno l'antipatica
abitudine di agganciare e trattenere i cordini, é necessario controllare sempre
che questi ultimi passino all'esterno prima di procedere al gonfiaggio.
L'altezza delle bretelle é purtroppo quella classica degli attacchi alti e con
poco vento la leva non é molto favorevole, nel qual caso sarà l'ala a fare la
differenza. A vela gonfia la spinta considerevole del rinnovato monocilindrico
padovano ci manda in aria senza tanti complimenti, anche se siamo piloti
piuttosto pesanti. Ridicola la coppia di rovesciamento durante l'accelerazione
dell'elica, in quanto quest'ultima ed il motore sono controrotanti. Dopo lo
stacco sedersi é facile anche senza aiutarsi con le mani, anzi da questo punto
di vista credo che sia il mezzo da me provato con il quale il passaggio in
piedi/seduto e viceversa sia il più facile in assoluto.
Una volta in volo la comodità é buona, a dispetto delle apparenze anche per chi
non é proprio mingherlino. I distanziali sono insolitamente ravvicinati senza
peraltro risultare scomodi, e questo é positivo in quanto abbassando i comandi
non infastidiscono le braccia. Le vibrazioni sono inavvertibili, la piccola
cilindrata fa miracoli e qualche formicolìo si sente forse oltre gli 8000 giri
ma non é mai fastidioso, anche perché non c'é parte metallica che faccia
direttamente pressione sul corpo. Abbiamo già detto della silenziosità dello
scarico, ed anche l'elica dal canto suo é molto silenziosa, purtroppo però siamo
pur sempre di fronte ad un motore a combustione interna ed a un paio di pale che
ruotano a parecchi m/s perciò oltre gli 8000 giri il rumore aumenta ed é
relativamente fastidioso, a voler cercare il pelo nell'uovo, più come tono che
come intensità, all'opposto di altri motori con i quali avviene il contrario.
In un quadro così roseo, qualche lato negativo doveva pur esserci, ed é
costituito dall'erogazione che si stabilizza solamente a partire dai 6500 giri
in poi. Prima di questo regime il motore perde colpi ed é piuttosto "gommoso",
grasso e irregolare, specialmente con eliche un po' caricate. Non é impossibile
riuscire ad usarlo anche in quest'ambito, anzi, accelerando con decisione il
motore prende giri subito e non pianta mai in asso, ma é piuttosto seccante per
coloro che badano alle finezze. Per i piloti leggeri in special modo, il volo
livellato si ottiene con un regime di rotazione solo un pelo al di sopra di
questa soglia, perciò può accadere che, giocando vicino al suolo, nelle
variazioni di regime necessarie per assecondare le pendolate della vela e le
piccole bolle e raffichette che si incontrano, si finisca anche nel "buco" di
carburazione irregolare. Il trucco sta nel dare, se necessario, dei colpetti di
gas decisi per risvegliare il motore, la qual cosa risulta anche abbastanza
naturale. Dai 6500 ai 9500 rpm il monocilindrico frulla regolare e la curva di
coppia sembra molto piatta.
L'ELICA DA 130 cm
Un discorso a parte merita l'elica "grande", solitamente fornita dalla casa per
la pratica dei biposti o le competizioni. Con essa il piccolo Top80 cambia
temperamento in confronto all'elica da 125 cm in legno, rispetto alla quale la
differenza di spinta statica massima é quantificabile in un 4/5 kg, che non sono
pochi. Come già sottolineato l'elica in questo modo é un po' troppo abbondante
per le capacità di contenimento della gabbia, tuttavia con le dovute malizie non
é impossibile utilizzarla per un pilota esperto, il che la rende a mio avviso
interessante per le persone oltre i 100 kg o per i voli in alta montagna.
CONSUMI ED AUTONOMIA
I consumi sono i più contenuti che mi sia mai capitato di rilevare sino ad oggi,
anche rispetto alle vecchie versioni dello stesso Top80, e si aggirano
nell'utilizzo reale in volo (compresi decolli, salite e quant'altro) attorno ai
2,5 l/h, ma non é difficile ottenere i 2,2 l/h, almeno con il mio peso. Con 12
litri di miscela perciò si possono fare tranquillamente 4/5 ore di volo. C'è di
che stancarsi insomma.
AVVIAMENTO IN VOLO
Facile.
PREGI/DIFETTI
Il rapporto spinta/peso, la leggerezza e l'aerodinamica del MINIPLANE sono le
migliori in assoluto. A ciò si aggiunga la silenziosità, i consumi ridicoli e la
dimostrata affidabilità. La facilità d'uso, anche e soprattutto per i
principianti, é un altro asso nella manica. Un prodotto interessante quindi,
completo, ben "pensato" in ogni particolare, e finalmente con prestazioni che lo
rendono adatto anche a piloti sopra ai 90 kg.
Decisamente un peccato invece, l'irregolarità di funzionamento ai bassi regimi.
MANUTENZIONI
Il manuale di uso e manutenzione é disponibile on-line ed é consultabile da
chiunque all'indirizzo www.miniplane.com. E' risaputo comunque che la
manutenzione ordinaria necessaria per il piccolo 80 cc veneto é pressoché nulla,
a parte i consueti controlli e pulizie e le decarbonizzazioni da farsi con
regolarità.
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