AVVIAMENTO IN INVERNO

Ora che l'inverno sembra entrato decisamente sulla scena, dobbiamo adeguarci alla situazione sia scegliendo abbigliamento ed accessori ben studiati, sia tenendo il mezzo il più possibile in ordine. Per quanto si possa ottimizzare infatti siamo sempre più legati nei movimenti rispetto alle tenute estive, i terreni sono più pesanti e più umidi.
Con tutto ciò, quindi, è meglio prevenire per quanto possibile i malfunzionamenti di stagione.
Durante le uscite recenti con temperature vicine allo zero ho rilevato a volte qualche difficoltà all'avviamento del motore da parte dello starter elettrico.
Inizialmente avevo pensato che la colpa fosse della maggiore coppia resistente offerta dal motore freddo, però anche dopo il primo volo, con motore alla temperatura di regime, continuavo a notare qualche incertezza all'avviamento.
Credo ora di avere capito che il problema è nella diminuita capacità della batteria alle basse temperature. L'effetto è evidente quando vengono usate batterie che sono appena in grado di azionare lo starter alla normale temperatura di 20C. Quando la temperatura scende a 0C scende sia la massima corrente erogabile che la tensione disponibile. Il parametro da verificare è chiamato CCA (Cold Cranking Amperes), che per i nostri usi è il più importante. Il CCA specifica, espresso in Ampere, la corrente disponibile alla temperatura di -17.8C (0F), che può essere erogata per almeno 30s dalla batteria, mentre rimane una tensione di almeno 1.2V per cella (7.2 per una batteria da 12V a 6 celle). Non ho misurato la corrente richiesta dallo starter, ma credo che sia un valore attorno ai 40A, forse più.
Devo verificare quale è il CCA delle mie batterie, forse per i prossimi 2-3 mesi sarà necessario l'utilizzo di una batteria con CCA maggiore. E' importante, inoltre, tenere sempre cariche le batterie, poiché la densità dell'elettrolita è proporzionale alla carica, e quando la carica è bassa l'elettrolita potrebbe congelare.
Vista inoltre la situazione di sforzo richiesta alla batteria, ho verificato che i contatti elettrici fossero puliti e ben stretti, ai morsetti della batteria, al relè ed allo starter, e che i fili usati fossero di diametro sufficiente per evitare cadute di tensione eccessive (almeno 4mmq).
Per evitare inoltre una prolungata richiesta di corrente, meglio continuare la manutenzione anche all'impianto di alimentazione del carburante e all'accensione. Sono da verificare il serbatoio, che deve essere ripulito dalle impurità e da eventuali gocce d'acqua, il filtro del carburante sul tubo e nel carburatore.
E' necessario verificare la taratura del carburatore, potrebbe essere necessario un ritocco per arricchire la miscela benzina/aria (probabile che sia richiesto 1/8 giro in senso orario ad entrambe le viti del minimo e del massimo).
Una candela a grado termico minore (più calda) tende a autopulirsi meglio di una fredda alla start. I fabbricanti consigliano una xx7xx (NGK) per le cilindrate maggiori (170-300cc), una xx8xx per le più piccole. Siccome la miscela fa più fatica ad incendiarsi a freddo, ho controllato il gap fra gli elettrodi (tipico 0.7mm).
Potrebbe aiutare anche l'uso di miscela sempre fresca, perché contiene ancora gli idrocarburi più leggeri (i primi che evaporano), e che sono i più facilmente infiammabili, e un ulteriore aiuto potrebbe venire dall'impiego delle benzine più addittivate e ricche di idrocarburi volatili, tipo la nota V-POWER.
Marco Badiali

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